La gravidanza rappresenta un momento unico e straordinario per la vita di una donna che comporta una serie di modificazioni sia di natura fisiologica che psicologica e richiede alla futura mamma e alla coppia genitoriale un nuovo equilibrio, un nuovo adattamento.
Diventare madre in questo preciso momento non è semplice, perché mentre la pancia cresce di settimana in settimana, l’emergenza, causata dall’infezione da Covid-19, contamina la gioia di questa meravigliosa esperienza da ansie e paure.
Prima fra tutte, come proteggersi da un possibile contagio. Ma poi sopraggiungono altri, numerosi interrogativi rispetto all’organizzazione sanitaria, ai controlli medici, al momento del travaglio e del parto, all’allattamento.
L’Istituto Superiore di Sanità e il Ministero della Salute offrono informazioni molto precise riguardo la prevenzione, la trasmissibilità del virus e le buone prassi da tenere nel caso ci si ammali durante la gravidanza e nel puerperio. Attualmente le poche informazioni rispetto al Covid-19 in gravidanza sono abbastanza rassicuranti ma non bastano a placare ansie e paure.
L’attenzione è sempre posta sulla salute fisica e per questi aspetti potete consultare il sito www.epicentro.iss.it ma “alla salute psichica chi ci pensa?”.
Lo stress deriva da uno stimolo esterno negativo, comunemente viene associato all’ansia, alla tensione, alla preoccupazione cui seguono risposte difensive, comportamentali e psicofisiche dell’organismo.
L’organismo si adatta alla situazione stressante, risponde in maniera adattiva allo stimolo per cercarne la sopravvivenza per poi ritornare quanto prima al suo equilibrio originale.
Per fronteggiare le situazioni stressanti bisogna integrare le proprie capacità individuali con quelle dell’ambiente circostante. Questo consiste nella capacità di essere flessibili e di adattarsi rapidamente a circostanze mutevoli. Quindi, nonostante la persona si rende conto che sta vivendo una situazione stressante, riesce a concentrarsi ed è in grado di reagire e di rispondere con forza emotiva e mentale.
Nel caso in cui invece la condizione è troppo intensa, duratura nel tempo potrebbe manifestarsi una reazione negativa dell’organismo.
Tutte le emozioni meritano di esistere e di essere espresse. E’ importante legittimarsi, cioè venire a contatto con i propri limiti, accettandoli e accogliendoli senza colpevolizzarsi.
Alla luce di queste considerazioni, occuparsi con dovuta serietà del proprio problema è la risposta risolutiva più efficace che bisogna compiere.
Il mio compito come psicoterapeuta è quello di accompagnare la futura mamma e/o la coppia genitoriale nella complessità di questo periodo cercando di dare voce a tutti i pensieri, a tutte le emozioni che albergano dentro e a volte faticano ad uscire. Quindi, avere la possibilità all’interno di uno spazio sicuro e protetto, di elaborare i complicati vissuti che questo momento della vita comporta senza sminuire ma al contrario prenderli in carico con la dovuta accoglienza, empatia, ascolto e rispetto in modo da garantire alla donna/coppia la dovuta serenità emotiva che merita.
Essere supportate aiuta a ridurre la vulnerabilità della donna gravida e previene il rischio di sviluppare un vero e proprio disagio psicologico e fisico.
E’ fondamentale che la mamma/coppia comprenda quali possono essere gli aspetti resilienti, le risorse che ha a disposizione per fronteggiare questo momento difficile soprattutto nella costruzione della relazione con il proprio bambino e della propria genitorialità.
Concludo, a proposito di resilienza, con una riflessione che mi ha stimolato la lettura di un articolo di Sandra Morano per la 27esima ora del Corriere della Sera (31 marzo 2020). Sandra Morano sottolinea la capacità della donne anche nelle condizioni più terribili (durante le migrazioni, in cattività, nella povertà di alcuni paesi, perfino sui barconi) di rimanere fertile, di partorire, di accudire come possono i figli. Tutto ciò ha permesso da sempre di assicurare la vita sul pianeta. Tutto ciò parla dell’ “antropologica” attitudine delle donne a convivere con l’incertezza, e questo ha sicuramente a che fare con la loro resilienza.
La resilienza resta l’arma più potente che hanno le donne. Una risorsa talmente preziosa che consente loro di far fronte alle situazioni più atroci, grazie ad una forza interiore e a una energia vitale impressionante.
Sarà perché abbiamo insito in noi l’istinto di conservazione della specie. Oppure perché siamo state protagoniste di pagine fra le più difficili nella storia dell’umanità. Sta di fatto che l’attitudine alla resilienza, che sempre più donne contemporanee dimostrano di possedere nell’affrontare la vita, sembra il risultato di un’anima d’acciaio di cui oggi più che mai ci si ritrova tutte preziosamente equipaggiate.
Un atteggiamento psicologico valido può aiutare non solo chi lo attua ma anche gli altri, innescando un circuito virtuoso.
Mentre lottiamo contro il virus però, la vita vince nella maternità.
“La gravidanza è un processo che invita a cedere alla forza invisibile che si nasconde nella vita” Judy Ford