Genitori e figli, qual è la giusta distanza?


LA PARABOLA DEI PORCOSPINI

“Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si strinsero vicini, per proteggersi, col calore reciproco, dal rimanere assiderati. Ben presto, però, sentirono il dolore delle spine reciproche; il dolore li costrinse ad allontanarsi di nuovo l’uno dall’altro. Quando poi il bisogno di scaldarsi li portò di nuovo a stare insieme, si ripeté quell’altro malanno; di modo che venivano sballottati avanti e indietro tra due mali: il freddo e il dolore. Tutto questo durò finché non ebbero trovato una moderata distanza reciproca, che rappresentava per loro la migliore posizione”.
(Arthur Schopenhauer, Parerga e Paralipomena, 1851).

distanza

Fonte: Sophie Corrigan

 

Questa parabola è una metafora per spiegare la complessità delle relazioni umane e la difficoltà nello stabilire un legame di vicinanza senza farsi del male.

Questo accade anche nel rapporto madre-figlio, soprattutto nei primi anni di vita del bambino, la diade deve cercare un modo per “scaldarsi senza pungersi”. A volte, alcune mamme vivono proprio il dilemma dei porcospini, perché da una parte hanno bisogno di simbiosi col proprio figlio ma dall’altro si sentono soffocare ed esprimono il bisogno di mantenere la propria individualità. Questo tipo di ambivalenza è assolutamente sana, questi due bisogni sono assolutamente rispettabili ma il problema nasce quando manca una corretta integrazione di questi due aspetti. Soprattutto una mamma che annulla completamente i propri bisogni non può essere una persona soddisfatta e di conseguenza non riesce a trasmettere serenità ai propri bambini.

Dobbiamo essere molto pazienti e vedere il tempo come un nostro alleato ma spesso, al contrario, lo percepiamo come un nemico perché siamo in difficoltà e vorremmo che tutto fosse equilibrato ed armonico. E’ la nostra convinzione di come sia e di cosa rappresenta il tempo, che lo fa vivere come un amico o come un nemico da combattere.

Trovare il giusto equilibrio non è semplice, l’oscillazione tra vicinanza e distanza è un gioco relazionale che viene messo in atto ogni giorno, non esiste una condizione universalmente valida perché la distanza ottimale in una relazione dipende da numerosi fattori: individuali, sociali, ambientali. La distanza ottimale vale solo per quella mamma e per quel bambino.

Siamo fatti per regolarci, siamo fatti per capirci. Solo attraverso una rottura e una riparazione continua, arriveremo a una progressiva competenza della conoscenza reciproca.

Datevi tempo!!!

 

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