Erano mesi che sentivo parlare dei corsi di disostruzione pediatrica e da mesi pensavo di farlo, ma come spesso accade quando si diventa mamme, il tempo non è mai abbastanza e continuavo a rimandare.
Finalmente ho trovato il tempo e forse è stato il tempo più prezioso ed utile da quando è nata mia figlia.
Questo è IL CORSO che tutte le mamme, i papà (anche nonni, zii, tate e chi è a contatto con i bambini) dovrebbero fare e mettere in cima alla lista delle cose importanti.
Con poche manovre si può salvare una vita!
Quando si diventa genitori si sviluppa un senso di protezione e consapevolezza verso il nuovo arrivato e nel caso di necessità non si può rimanere a guardare, BISOGNA AGIRE.
Qualche giorno fa mi sono imbattuta nel Corso Bimbi Sicuri organizzato da Salvamento Academy e finalmente ho deciso di partecipare. Sono davvero contenta di averlo fatto!
Il corso si è tenuto all’asilo nido “Piccole Impronte” a Roma. Due ore intense divise tra pratica e teoria.
Nella teoria ho avuto la conferma di cose che già sapevo ma ho anche scoperto cose davvero utili: ad esempio lo sapevate che nel lettino di un neonato, per prevenire la SIDS, sarebbe bene non mettere paracolpi, doudou, pupazzetti, cuscino etc…? Ecco…il lettino di mia figlia sembrava la succursale di un negozio di giocattoli (pensavo “magari le fanno compagnia…!”) oppure è stato sfatato il mito con cui molti di noi sono cresciuti “Hai appena mangiato, se vuoi fare il bagno devi aspettare 3 ore, altrimenti muori per la congestione!” e noi fermi sotto il sole a scioglierci come un calippo… ecco il mito è stato sfatato!
Come diceva Albert Einstein E’ più facile spezzare un atomo che un pregiudizio.
Un’altro argomento molto interessante di cui si è parlato è la prevenzione a tavola, lo sapevate che il würstel è tra gli alimenti più pericolosi per la sua forma tonda? Può diventare un tappo per il bambino, va sempre tagliato in 4 parti.
Dopo la teoria siamo passati alla pratica: le manovre di disostruzione per i neonati e la manovra di Heimlich.
Il corso è FONDAMENTALE per riconoscere il pericolo ed avere gli strumenti per intervenire. Nel caso in cui ci dovessimo accorgere che il bimbo è in una situazione di pericolo e ha le vie aeree ostruite, dobbiamo invitarlo a tossire e NON mettergli le mani in bocca, dargli pacche per far espellere il corpo estraneo (diventerà necessario se si mettono in atto le manovre di distruzione) e se possibile NON dargli l’acqua.
SOLO nel caso in cui SMETTA DI TOSSIRE, DIVENTI SCURO IN VOLTO e NON RIESCA PIU’ A RESPIRARE si mettono in atto le manovre di disostruzione.
Per capire meglio come comportarci e quali rischi si corrono, ho intervistato Stefano Saliola (Formatore di istruttori di primo soccorso per l’organizzazione Salvamento Academy.) istruttore del corso Bimbi Sicuri.
Come è nata la tua passione (e professione)?
La mia attività nasce dalla passione per il mare perchè essendo istruttore subacqueo, già negli anni ottanta-novanta dovevamo insegnare agli allievi come cavarsela nelle emergenze e per questo si indicavano le tecniche di rianimazione cardiopolmonare.
Successivamente negli anni duemila è nata mia figlia, con una cardiopatia molto seria e ho proseguito in questo campo intensificando maggiormente la diffusione della Cultura del soccorso in ogni ambito.
A chi è consigliato il corso?
Il Corso “Bimbi Sicuri” è molto indicato per i genitori, per la mamma che di solito passa più tempo con i piccoli, per la famiglia in genere (nonni, fratelli e sorelle più grandi), per le baby-sitter e direi che per loro dovrebbe essere un requisito fondamentale.
E’ indicato per le maestre, per le operatrici di asili nido, delle scuole materne e sicuramente anche per chi lavora nelle mense scolastiche.
MI sento di consigliarlo fortemente a tutte quelle figure professionali e non, che operano a vario titolo e a stretto contatto con il mondo pediatrico (istruttori sportivi, commesse di fast food e negozi per bambini, gestori di parchi giochi eccetera).
Qual è l’età più pericolosa per un bimbo dal punto di vista alimentare?
Sicuramente i primi due-tre anni sono molto delicati e non bisogna mai abbassare la guardia con l’imprevedibilità dei più piccoli.
Soprattutto con il cibo, se hanno dei fratellini maggiori, vogliono emularli il più possibile, anche mangiando da “grandi” e questo può diventare rischioso se non siamo più che attenti.
Quali sono gli errori più frequenti che si fanno?
L’errore più frequente purtroppo è la mancata vigilanza del piccolo o piccola che sia.
Il classico: <<mi sono distratto un attimo…..>> e questo vale sia con le cose che gli diamo da mangiare, ma anche nel quotidiano.
Nessuno si sognerebbe di mettere in pericolo la vita del proprio figlio, ma a volte siamo così….”distratti” da tante cose come ad esempio i cellulari ed i social, oppure la tv e non ci rendiamo conto che possono bastare davvero pochi secondi per cambiare il corso…di una vita.
In caso di necessità quale suggerimento puoi dare per mantenere calma e lucidità?
Sarebbe bello avere la soluzione in tasca e in questo modo avrei azzerato le morti pediatriche evitabili, che, ricordo, sono circa 500 l’anno solo in Italia e in vari ambiti.
Battute a parte, ogni intervento di emergenza è differente dall’altro per tanti motivi, però nel Corso Bimbi Sicuri, come in tutte le situazioni di emergenza, proponiamo di controllare il nostro respiro e compiere tre azioni in tempi rapidissimi: Fermarsi – Pensare – Agire.
– Fermati e prenditi qualche secondo per capire cosa sta accadendo.
– Pensa a come soccorrere e ai vari modi di intervento, scegliendo il più appropriato.
– Agisci senza indugiare e metti in pratica il soccorso.
Se il bambino diventa incosciente nonostante le manovre corrette, cosa si può fare?
Innanzitutto diciamo che l’evento tragico è davvero rarissimo e statistiche alla mano, possiamo affermare che ogni anno gli episodi si contano sulle dita di una mano o quasi.
Da sottolineare l’efficacia della manovra di Heimlich, la quale ha un successo stimato intorno al 98% (il nome deriva dal medico che ha inventato questa tecnica; Henry Heimlich).
In ogni caso, qualora le manovre di disostruzione non dovessero andare a buon fine, prenderemo il piccolo e lo posizioneremo su un piano rigido (di solito un tavolino…), contemporaneamente avvisiamo dell’accaduto il 112/118 e inizieremo ad effettuare la R.C.P. cioè la Rianimazione Cardio-Polmonare.
Nel lattante si posizioneranno due dita al centro del torace (fra i capezzoli) e si comprimerà per trenta volte abbassando il torace di 4 centimetri, con una frequenza di 100 compressioni minuto.
Nel bambino invece (quando ha oltre l’anno di vita), si adagia a terra, si avvisa il numero unico dell’emergenza spiegando che è in atto una ostruzione delle vie aeree e si effettua la rianimazione cardiopolmonare mettendo una mano soltanto (la parte dura del palmo), al centro del torace e comprimendo trenta volte, abbassando 5 centimetri circa il torace del bambino.
Consigli…
Suggerisco di ripetere spesso queste manovre, simulando un “allenamento” con cuscini, bambole, palloni e altri oggetti che in casa si possono tranquillamente trovare.
Altro consiglio riguarda le “pacche” dietro la schiena.
In caso di tosse, pianto o respiro affannato, ricordarsi di non fare nulla, ma incoraggiare a tossire.
Qualora ci sia la rarissima necessità di dare delle “pacche” perchè l’ostruzione diventa totale, vanno date dirette, tra le scapole e con una forza abbastanza moderata.
Personalmente consiglio di prendere spunto dal barman che “batte” la bottiglietta di succo di frutta per togliere quel poco di posa che si forma all’interno della bottiglietta stessa.
Ecco, diciamo che (in maniera empirica) potrebbe andar bene quella forza e non oltre per evitare danni al piccolo creati da noi stessi.
Una curiosità, ti è mai capitato di salvare una vita?
Con le tecniche di Rianimazione Cardio-Polmonare salvai insieme a un amico, un ragazzo in una piscina alla fine degli anni ottanta.
Ricordo ancora una parente, una zia forse di questo ragazzo che in ospedale inveiva contro di noi “soccorritori” perchè, pare, avessimo incrinato una costola del ragazzo facendo le compressioni toraciche.
Fortunatamente il medico che prese in cura subito il ragazzo, fece una ramanzina a questa signora dicendogli invece che doveva ringraziarci per avergli riportato in vita il giovane nipote.
Al mattino quando il ragazzo era ormai fuori pericolo, chiedemmo quasi di nascosto al medico cosa ci sarebbe capitato se il ragazzo invece non fosse riuscito a sopravvivere…
Lui rispose che non potevano accusarci di nulla perchè avevamo seguito i protocolli e rispettato le linee guida del soccorso.
Devo dire che uscendo dall’ospedale, dopo la nottata passata in tensione, l’alba di quel giorno mi apparve ancora più bella.
Se siete interessate a partecipare ad un corso gratuito scrivete a info@mamasimama.com