Bambini e acquaticità: consigli e curiosità.


Finalmente è arrivata l’estate e per molte persone vuol dire mare, piscina… acqua!

Abbiamo chiesto a Ilaria Battilana, istruttrice di nuoto, come far affrontare nel migliore dei modi il contatto con l’acqua ai nostri bambini.

acquaticità e bambini

ACQUATICITA’, COSA È ESATTAMENTE?

L’acquaticità è il sentirsi a proprio agio nell’acqua. Non è saper nuotare. I corsi di acquaticità prevengono l’abitudine di stare in acqua in modo errato, come la credenza di dover chiudere la bocca quando si va sotto acqua. Servono per entrare in sintonia con le sensazioni e le emozioni che proviamo quando ci immergiamo in essa.

A CHE ETA’ È CONSIGLIATO INIZIARE?

L’età ottimale per iniziare è intorno ai 3 mesi, dopo le prime vaccinazioni. Il nuoto è l’unico sport che si può praticare fin dai primissimi mesi di vita. Tutto ciò che riusciremo ad offrire al bambino nei primi anni di vita, in termini di esperienze motorie, acquatiche e non, sarà un prestigioso bagaglio che il bambino si porterà dietro per tutta la vita. E che costituirà una ricca base di riferimento su cui poggeranno tutti gli apprendimenti futuri. Più ampia sarà la base e maggiori saranno le possibilità del bambino (che diventerà adulto) di realizzarsi e di avere successo nella vita.

CHE TEMPERATURA DEVE AVERE L’ACQUA

La temperatura dell’acqua dipende dal tipo di vasca e dalle attività proposte. Solitamente per le vasche dei bambini o principianti l’acqua ha una temperatura che varia dai 30° ai 32°. Mentre nelle vasche in cui l’attività fisica è più intensa, la temperatura dell’acqua si aggira intorno ai 27/28°. 

IL CLORO PUO’ FAR MALE ALLA PELLE DEI BAMBINI?

L’ azione del cloro dipende dalla sua concentrazione che ha dei limiti rigorosi utili a proteggere l’uomo e l’ambiente. La combinazione del cloro con le sostanze organiche dei bagnanti, come sudore, urine, creme, possono inibire e alterare l’azione battericida e i valori del PH producendo effetti indesiderati come bruciore agli occhi, irritazione delle mucose, pruriti, secchezza e odore della pelle. Per questo motivo è molto importante seguire le norme igieniche previste, come: il farsi la doccia prima di entrare in acqua, indossare la cuffia, non fare la pipì in acqua, struccarsi, non usare profumi, creme eccetera. È indispensabile usare ciabatte ad uso esclusivo per la piscina e passare per il passaggio obbligato della vaschetta nettapiedi. 

QUALI SONO I BENEFICI DEL BABY NUOTO? E LE CONTROINDICAZIONI?

Come per il bambino anche per il genitore un corso di acquaticità neonatale ha dei benefici, può risultare un momento di crescita e di piacere avendo la possibilità di dedicarsi un’attività esclusiva con il figlio. In più il raggiungimento di una precoce autonomia acquatica consente al bambino di cavarsela da solo in caso di pericolo. L’annegamento rappresenta ancora oggi la seconda causa di morte accidentale per bambini da 0-4 anni. Le Controindicazioni possono essere legate all’orario. È opportuno trovare un orario che permetta al bambino di entrare in acqua sereno quando non ha fame, né sonno. In modo che lui non colleghi sensazioni negative con l’acqua. Al primo accenno di disturbo è bene interrompere l’attività. Il genitore che accompagna il bambino non deve avere paura dell’acqua ed è meglio che sia sempre lo stesso per tutto il percorso, che sia propositivo e disponibile a partecipare attivamente alle attività facendosi coinvolgere dal gioco e che abbia un atteggiamento di serenità e fiducia. 

A QUALE ETA’ ANDREBBERO TOLTI I BRACCIOLI?

Non è possibile identificare un’età in cui consigliare di togliere i braccioli, o qualsiasi altra forma di sostegno che si decida di utilizzare (ciambella, salamini, eccetera). La cosa fondamentale è che il bambino sia libero di muoversi in sicurezza.  Ci sono bambini che già a 2 anni e mezzo sono in grado di muoversi in acqua in maniera autonoma e ci sono bambini che a 6 anni, purtroppo, hanno ancora bisogno di un sostegno. La progressione o l’eliminazione di questi attrezzi va in base all’autonomia acquatica raggiunta, non in base all’età. Consiglio di sgonfiare gli attrezzi progressivamente in modo da lasciare il bambino sempre più libero e sconsiglio l’utilizzo dei giubbottini gonfiabili che possono essere molto pericolosi in quanto limitano in movimento.

COME SI DIFFERENZIANO GLI “ALLENAMENTI” IN BASE ALL’ETA?

Fino agli 11-12 anni non è possibile parlare di “allenamento” nel mondo del nuoto. Ma piuttosto di attività motoria attraverso il gioco. Questo perché fino a questa età il bambino non ha ancora raggiunto tutte quelle capacità necessarie che permettono di allenarlo. Da 0 a 3 anni il bambino apprende attraverso il movimento. Giocando. A circa un anno nascono i sistemi motori di base terrestri e quelli acquatici in forma grezza. A 3-6 anni, attraverso il gioco simbolico affina gli schemi motori e inizia il perfezionamento delle forme grezze apprese fin ora. A 6-11 anni inizia l’apprendimento tecnico attraverso un gioco di regole ed è in grado di controllare e adattare il movimento. Si può iniziare a proporre piccoli movimenti a rana e a delfino o qualsiasi altro stile che può servire in futuro. Dai 12 anni si sviluppano le capacità condizionali (forza, resistenza, velocità) e può iniziare l’attività specifica di allenamento.

C’E’ UN TIPO DI ALIMENTAZIONE CHE CONSIGLI PRIMA O DOPO?

È da sfatare il mito per il quale non si può mangiare fino a 2/3 ore prima di entrare in acqua, non è assolutamente vero, anzi il bambino deve assolutamente magiare prima di entrare in acqua e di fare qualsiasi attività fisica. E deve anche reintegrare quando finisce. Deve fare un piccolo spuntino, in base alle proprie abitudini alimentari. Questo vale per i bambini più piccoli ma anche per gli adulti.  Anche nei corsi di acquaticità neonatale, è bene che il bambino abbia bevuto o mangiato qualcosa prima dell’attività e che venga reintegrato successivamente. Se durante la lezione il bimbo mostra di aver fame si può tranquillamente uscire dall’acqua per una piccola poppata e poi rientrare. 

A QUALE ETA’ SI PUO CAPIRE SE UN BAMBINIO È PORTATO O MENO?

Tutti i bambini nascono amando l’acqua, ma ci sono moltissimi fattori che influenzano successivamente il rapporto e il comportamento del bambino con l’acqua.  In primis l’atteggiamento dei genitori già dal bagnetto. Se trasmette sicurezza e divertimento come ci auguriamo o ansie, turbamento e disagio. È necessario fare attenzione alle emozioni nostre e del bambino in qualsiasi circostanza. Ascoltare anche il suo linguaggio non verbale. Insegnargli a riconoscere le emozioni ed accoglierle, facendogli sentire che noi adulti siamo lì per lui. È probabile che un bambino abbia una giornata no o che abbia passato tutto il giorno lontano da casa e dalla mamma e di certo per quanto ami l’acqua l’ultima cosa che vorrebbe è proprio entrarci.

COME SI RICONOSCE UN “CAMPIONE DI ERBA”?

Ogni bambino acquatico e con un buon galleggiamento e scivolamento può potenzialmente essere un campione in erba, quello che fa la differenza è l’aspetto psicologico. La motivazione, la resilienza, la tenacia e il controllo emotivo per gli inevitabili momenti di sconforto. Le cause di abbandono possono essere date da frustrazione, pressioni e aspettative eccessive. È importane infatti non generare successi troppo precoci che creano aspettative errate. Per l’adolescente influiscono anche le inevitabili modificazioni morfologiche o allenamenti inadeguati. Le qualità fisiche di un buon nuotatore sono una bella statura, un bel galleggiamento e buon scivolamento.

CORSO DI NUOTO, COSA SERVE PORTARE? VALIDO PER ADULTI E BAMBINI

  1. COSTUME via libera alla fantasia ma prestate attenzione alla comodità. Per il maschietto è consigliata la forma a slip o boxer stretto. Per la femminuccia costumino intero 
  2. CUFFIA meglio se in lattice o in stoffa ma con l’elastico molto resistente.
  3. CIABATTE comode, pratiche, veloci da togliere e indossare.
  4. ACCAPPATOIO meglio di cotone, più pratico ed assorbente. Insegnate il prima possibile ai vostri bambini a vestirsi in modo autonomo.
  5. OCCHIALINI? NO GRAZIE! il bambino come l’adulto dovrebbe imparare a stare in acqua in modo naturale. Successivamente, quando sarà maturo, completamente ambientato e autonomo potrà iniziare ad utilizzare gli occhialini.
  6. IL SORRISO!!! ultimo ma non per importanza!

CHI E’ ILARIA?

ILARIA BATTILANA residente a Padova, lavora da più di 10 anni in una struttura sportiva come istruttore di nuoto, assistente bagnanti e animatore centri estivi. Specializzata nell’acquaticità neonatale e nell’acquaticità fino ai 6 anni. Attenta alle emozioni, ama seguire gli adulti nell’avvincente sfida di superare la paura dell’acqua.   La potete trovare su Instagram con la pagina ilaria acqua&curiosità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.