Allattamento e relazione


L’allattamento rappresenta uno dei temi centrali nella vita di una neo-mamma, alle volte fino ad arrivare ad essere una vera e propria ossessione. Questo accade poiché l’allattamento non è solo un mezzo di nutrizione per sfamare e far crescere il proprio bambino, ma rappresenta anche uno dei principali indicatori del bonding, ossia della connessione fisica, emotiva e cognitiva tra mamma e bambino.

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Sebbene allattare sia un gesto naturale, spesso le mamme hanno bisogno di supporto e indicazioni subito dopo la nascita del neonato: come capisco se il bambino è attaccato bene al seno? Ogni quanto devo allattarlo? Come capisco quando cambiare mammella?

Tutti questi dubbi sono più che comprensibili ed affiorano nella mente della maggior parte delle mamme. Purtroppo però, ancora oggi le madri che verbalizzano tali dubbi vengono spesso svalutate, le loro richieste vengono sminuite e viene meno quel supporto necessario per il delicato inizio all’allattamento. Accade così che la madre, ferita e frustrata, rinunci all’ esperienza emotivamente preziosa dell’allattamento.

Allattare al seno il proprio bambino significa apportare benefici su tre piani, tutti altrettanto importanti: benessere del bambino, benessere della madre e benessere della relazione madre-bambino.

Allattamento e benessere psicologico del bambino.

Alla nascita il bambino ha lasciato dietro di sé il magico mondo incantato dell’utero materno, un mondo in cui si sentiva al caldo, al riparo dalla luce e dai suoni del mondo esterno, che arrivavano solo ovattati. In questo mondo incantato il piccolo veniva dolcemente cullato ventiquattro ore su ventiquattro e sentiva costantemente il battito del cuore della propria mamma, la sua voce ed i sapori di ciò di cui lei si nutriva.

Una volta nato il bambino lascia quel mondo per ritrovarsi in una realtà più complessa a lui sconosciuta, una realtà in cui le primissime cose che riconosce, subito dopo la nascita, sono proprio la voce della mamma e l’odore del suo latte.

Ecco allora che l’allattamento diventa per il neonato un modo per ritrovare il calore della vita intrauterina, un modo per sentirsi nuovamente al sicuro e contenuto come accadeva quando stava tranquillo nel pancione. L’allattamento infatti regala a madre e bambino la possibilità di sperimentare un maggior contatto fisico, quest’ultimo rappresenta per lui una fonte inesauribile di sicurezza e benessere.

Ogni neo-mamma sa quanto una poppata sia in grado di consolare e rassicurare il proprio piccolo, non si limita solo a sfamarlo, ma funge anche da gesto protettivo e rincuorante. Il seno materno rappresenta per il bambino un ritorno alla preziosa intimità con la propria mamma, ossia con colei che gli ha fatto da ponte tra il mondo incantato intrauterino ed il mondo esterno sconosciuto.

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Allattamento e benessere psicologico materno

Anche la madre, come il bambino, trae dall’allattamento quella profonda sensazione di rivivere la connessione che sperimentava con il proprio piccolo durante la gravidanza. L’allattamento per molte mamme rappresenta, oltre che la nutrizione fisica, anche quella affettiva del proprio bambino. Questo significa che, laddove l’allattamento riesca ad iniziare e a proseguire serenamente, la madre potrà trarre da questa esperienza un forte senso di autoefficacia. Ciò naturalmente predisporrà quest’ultima ad una maggiore propensione all’ascolto del proprio bambino e ad una maggiore responsività, alimentando così un circolo virtuoso che incrementerà il bonding materno. E’ anche per questa ragione che molti ricercatori sostengono che l’allattamento possa prevenire la depressione post-parto, tuttavia al riguardo non esistono ancora sufficienti dati per poterlo affermare con certezza.

Come accennato prima però, l’allattamento non è sempre un processo facile e molte donne faticano ad iniziarlo e alle volte vi rinunciano. Queste donne sperimentano spesso una sensazione di fallimento poiché vivono l’allattamento come una performance e come indice delle proprie competenze genitoriali. Tali vissuti sono inoltre spesso alimentati da una rete sociale altamente giudicante e poco comprensiva nei confronti delle neo-mamme.

Per questo è importante che la donna possa ricevere il giusto supporto per poter allattare il proprio bambino ed essere sostenuta durante l’avvio di questo processo così complesso.

In altri casi ancora ci sono mamme che decidono di non allattare i propri piccoli per svariati motivi: esperienze difficili pregresse, incompatibilità con il ritorno al lavoro, necessità di avere un maggior controllo sull’allattamento del bambino. E’ bene informare tali mamme dei benefici dell’allattamento al seno e delle alternative possibili per sopperire alle motivazioni di tale scelta, ma è altrettanto importante non giudicare le loro scelte ed aiutarle a trovare il metodo più funzionale per loro ed il loro bambino. Una madre che allatta il proprio figlio perché sottoposta a pressioni esterne, contro la propria volontà, non farà che accentuare la propria sofferenza psichica ed inviare segnali contrastanti al proprio piccolo.

Allattamento e benessere nella relazione madre-bambino

Il parto rappresenta per la madre una momento critico di separazione dal proprio bambino, una separazione che richiede, dopo la nascita, la ricerca di nuovi canali comunicativi, differenti da quelli sperimentati durante la gravidanza.

L’allattamento rappresenta proprio uno dei principali canali attraverso i quali madre e neonato possono continuare a comunicare, in modo diverso ma altrettanto profondo.

Possiamo dire che ogni poppata è un ritrovarsi: attraverso la ripetizione delle poppate il bambino sperimenta dentro di sé una certezza ma allo stesso tempo sperimenta una temporanea separazione, tra una poppata e l’altra, che gli permette di iniziare a percepirsi come soggetto separato dalla madre. Quest’ultima invece, sperimentando anch’essa un alternarsi di fusione (poppata) e separazione (pausa) sperimenterà anche una sensazione di allontanamento ed avvicinamento al proprio bambino che si ripeterà lungo tutto l’arco della vita.

Durante l’allattamento inoltre madre e bambino si cimentano in un dialogo di sguardi che gioca un ruolo fondamentale nell’instaurarsi della relazione di attaccamento, ossia di un profondo legame bilaterale tra madre e bambino che inizia durante la gravidanza e si consolida significativamente nei primi anni di vita del bambino. Questo accade perché la madre, allattando al seno, trasmette al proprio piccolo una sensazione di sicurezza e di protezione, che facilità la rappresentazione della madre come base sicura agli occhi del proprio piccolo. Viceversa, una madre che sente di riuscire ad avere una profonda sintonizzazzione con il proprio bambino sperimenta una sensazione di sicurezza che le permette di vivere più intensamente la relazione con esso.

Allattare quindi significa molto di più che nutrire il proprio bambino: significa comunicazione, vicinanza, intimità, piacere e relazione. Iniziare l’allattamento al seno spesso richiede pazienza e fatica, richiede un supporto che alle volte bisogna avere il coraggio di cercare, laddove non risulti subito disponibile. Soprattutto però, allattare deve anche significare consapevolezza e libertà di scelta.

A chi posso rivolgermi per ricevere supporto?

Se senti di essere in difficoltà e hai bisogno di consigli circa le gestione o l’avvio dell’allattamento del tuo piccolo puoi rivolgerti all’associazione La Leche League oppure ad una Consulente Professionale in Allattamento Materno (IBCLC). Se la difficoltà riguarda invece aspetti emotivi e psicologici, se stai attraversando un momento difficoltà ed è legato o si ripercuote sulla relazione con il tuo bambino contatta una psicologa esperta di psicologia perinatale.

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